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Carte sul cavalcavia in Procura, manca ancora l'autopsia

Carte sul cavalcavia in Procura, manca ancora l'autopsia

Dall'obitorio di Mestre partite le prime 4 bare delle vittime

VENEZIA, 09 ottobre 2023, 20:31

Redazione ANSA

ANSACheck

PM, 'NON RISULTANO ALTRE INDAGINI SUL CAVALCAVIA DI MESTRE - RIPRODUZIONE RISERVATA

PM,  'NON RISULTANO ALTRE INDAGINI SUL CAVALCAVIA DI MESTRE - RIPRODUZIONE RISERVATA
PM, 'NON RISULTANO ALTRE INDAGINI SUL CAVALCAVIA DI MESTRE - RIPRODUZIONE RISERVATA

   È una verità in gran parte ancora da scrivere quella sull'incidente del pullman di turisti a Mestre. Dal Procuratore di Venezia, Bruno Cherchi, è giunto un altro mezzo rinvio sulle risposte attese per stabilire la causa dell'incidente, in un primo tempo ipotizzata nel possibile malore dell'autista, tra i 21 deceduti. "Abbiamo acquisito dati dal Comune sul cavalcavia dell'incidente - ha detto Cherchi - e attendiamo ora le relazioni della Polizia locale e dei Vigili del fuoco, valutando quali perizie bisogna fare e a quali tecnici affidarle". Così i cronisti, accorsi a palazzo di Giustizia per avere informazioni soprattutto sui primi esiti dell'autopsia, eseguita a Padova, sono rimasti con un palmo di naso. "L'autopsia sul corpo dell'autista è stata eseguita - ha solo confermato il capo della Procura - L'esito lo avremo tra una decina di giorni. Ci vuole tempo ed attendiamo la relazione finale. Non ci servono informazioni spezzettate che poi vengono smentite".

    Un modo per far capire che la prima relazione dell'anatomopatologo non è ancora dirimente sulle cause dell'arresto cardiaco fatale che avrebbe colpito Alberto Rizzotto, il conducente 40enne del bus. I magistrati veneziani hanno chiesto infatti tutta una serie di accertamenti di natura istologica e tossicologica che potrebbe dare una risposta sulla vera causa dell'arresto, al netto di eventuali cardiopatie che i medici legali potrebbero aver rilevato.

    Ma per sgombrare il campo sull'ipotesi - al momento remota - dell'assunzione di alcol o sostanze bisognerà attendere il risultato dei tossicologici, appunto, con tempi più lunghi.
    Sulla dinamica dello schianto, invece, Cherchi ha affermato che "quello che è certo, e che hanno riferito i testimoni, è che il bus ha strisciato sul guardrail con la fiancata destra, sulla sinistra, è stato accertato, non c'è alcun segno".

    Tra domani e dopodomani arriverà a palazzo di Giustizia anche il dossier sull'incidente cui ha lavorato la Polizia locale di Venezia, titolare dell'indagine.
    Secondo fonti accreditate, mancano solo dettagli, passaggi formali per chiudere la relazione. I dati delle due schede sim del cellulare dell'autista, una privata ed una aziendale, saranno invece consegnati dal gestore direttamente alla Procura.

    Gli accertamenti sull'apparecchio erano stati fatti dalla Polizia locale, ed entreranno nella documentazione. Quanto agli atti sulle criticità del vecchio cavalcavia della Vempa, che sarebbero già giunti alla Procura un anno fa, Cherchi ha chiarito: "del presunto fascicolo relativo a dei crolli di cemento dal cavalcavia dell'incidente, segnalati alla Procura negli anni scorsi, stiamo facendo accertamenti, io non ne ho memoria". In Procura "nessuno si ricorda della vicenda - ha rilevato - stiamo facendo accertamenti. Ma, ad esempio, se non c'è stato reato penale scatta l'archiviazione perché manca il delitto".

    Dall'obitorio dell'ospedale di Mestre sono partite intanto oggi, per il rimpatrio, le prime salme. Caricate su un unico furgone hanno così lasciato la cella mortuaria le quattro bare di un'intera famiglia romena, padre e madre di 42 e 45 anni, con le due figlie, di 13 e 8 anni. Domani mattina partiranno invece, per il trasferimento con volo aereo, i corpi dei 9 ucraini deceduti nell'incidente, il gruppo nazionale più numeroso.   

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