E' stato celebrato oggi a Padova,
al Tempio nazionale dell'Internato Ignoto, l'80°/o anniversario
dell'internamento nei lager nazisti dei militari italiani che si
rifiutarono di passare alla Repubblica di Salò dopo l'8
settembre 1943.
"Una scelta - ha detto il sindaco di Padova, Sergio Giordani,
nel discorso ufficiale - che a tutti loro è costata loro anni di
violenze e patimenti e che per troppi di loro ha significato la
morte. Anche per questo è particolarmente significativa la
commemorazione, oggi, del 70/o anniversario della tumulazione
del Feretro dell'Internato Ignoto, decorato di medaglia d'oro al
Valor Militare alla memoria. L'Internato Ignoto è il simbolo non
solo delle sofferenze e delle violenze a cui furono sottoposti
tanti militari che seppero dire no al nazifascismo fino alla
morte, ma anche di tutti quelli che spesso in condizioni fisiche
psicologiche estremamente precarie riuscirono a tornare a casa.
E' una pagina della nostra storia che purtroppo è ancora poco
conosciuta, nonostante il grande impegno dell'Anei sia nella
raccolta di testimonianze e documenti di quelle vicende sia nel
loro racconto e divulgazione".
Giordani ha ricordato come "ancora oggi si sente raccontare
che gli Internati Militari Italiani sono stati in fin dei conti
dei privilegiati, perché non hanno rischiato la pelle in
combattimento e tutto sommato hanno passato un paio d'anni da
detenuti in condizioni alla fine sopportabili. Niente di più
falso. Ed è difficile comprendere come queste menzogne
continuino a circolare offendendo questi uomini che, rifiutando
di combattere a fianco dei nazifascisti, hanno messo in atto una
resistenza senz'armi importante quanto quella di chi, in
libertà, ha deciso di combattere con le armi la dittatura. Chi
non ci crede - ha concluso - faccia un giro qui nel Museo
dell'Internamento e vedrà cos'erano davvero i campi di
internamento".
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