"La situazione è drammatica, anche
se prima di esprimere un giudizio voglio vedere il decreto.
Posso immaginare che ora i commissari porteranno avanti il loro
lavoro per quanto riguarda le obbligazioni in corso, i crediti
esigibili ma anche i debiti di chi farà causa. Ma bisognerà
vedere se ci saranno i soldi". Renato Bertelle, presidente
dell'Associazione azionisti Banca Popolare di Vicenza, esprime
la preoccupazione dei soci e correntisti delle due banche venete
in dissesto, in attesa del decreto del Governo. "Sarebbe stato
molto meglio se si fosse optato per una nazionalizzazione",
aggiunge Francesco Celotto, leader dell'Associazione soci Banche
popolari, mentre Andrea Arman, avvocato di riferimento di "Noi
che credevamo nella BpVi" sottolinea di essere pronto a
rivolgersi alla procura di Roma, perchè con un decreto che
interviene anche sulle obbligazioni, ossia su un rapporto fra
privati, il Governo "compie un atto contrario alla legge".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA