L'eventuale prescrizione in penale
dei reati, anche in procedimenti come quello dell'inchiesta
Mose, non impedirà alla procura contabile di procedere nel suo
lavoro di contestazione per i danni subiti dallo Stato. Lo ha
ricordato il procuratore regionale della Corte dei Conti del
Veneto, Paolo Evangelista, alla vigilia dell'inaugurazione
dell'anno giudiziario, il 24 febbraio, a Venezia. Evangelista ha
ricordato che le iniziative cautelari assunte nel corso del
2016, riconducibili di fatto alle vicende del Mose, hanno
comportato l'emissione di provvedimenti di sequestri
conservativi 'ante causam' per 9.299.552 euro. Riguardo invece
agli importi recuperati ed incamerati - gran parte nei bilanci
di enti veneti e quindi nel rispetto della loro autonomia
finanziaria - il procuratore ha parlato di un dato "estremamente
positivo" sia in esecuzione di sentenze di condanna definitive,
pari a 4.672.694,09 euro, sia in seguito di riparazioni
'spontanee' da parte dei presunti responsabili, pari a
17.192.343,04 euro.
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