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Il Papa il 6 novembre incontra seimila bimbi da tutto il mondo

Il Papa il 6 novembre incontra seimila bimbi da tutto il mondo

"Impariamo da loro accoglienza stranieri e rispetto del creato"

CITTÀ DEL VATICANO, 01 ottobre 2023, 19:02

Redazione ANSA

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(di Fausto Gasparroni) Subito dopo la recita della preghiera mariana dell'Angelus, papa Francesco fa affacciare accanto a lui dalla finestra del Palazzo apostolico cinque bambini. Si apprenderà poi che sono una siriana (Pamela, 7 anni), un ucraino (Grigoryi, 7 anni), uno del Benin (Alessio, 10 anni), uno del Guatemala (Alejandro, 7 anni) e un australiano (Thomas, 9 anni). E il Pontefice spiega perché.
    "Oggi qui accanto a me, potete vedere, ci sono cinque bambini, in rappresentanza dei cinque continenti", dice ai fedeli riuniti in Piazza San Pietro e a quelli collegati in video. "Insieme con loro - prosegue - desidero annunciare che nel pomeriggio del 6 novembre, nell'Aula Paolo VI, incontrerò bambini di tutto il mondo. L'evento, patrocinato dal Dicastero per la Cultura e l'Educazione, avrà come tema 'Impariamo dai bambini e dalle bambine'".
    "Si tratta di un incontro per manifestare il sogno di tutti - sottolinea Francesco -: tornare ad avere sentimenti puri come i bambini, perché a chi è come un bambino appartiene il Regno di Dio. I bambini ci insegnano la limpidezza delle relazioni e l'accoglienza spontanea di chi è forestiero e il rispetto per tutto il creato". "Cari bambini - conclude -, vi aspetto tutti per imparare anch'io da voi".
    Non è la prima volta che il Papa incontra gruppi di bambini e si confronta con le loro sollecitazioni. Ma quest'iniziativa, non solo per la sua universalità, si presenta di particolare significato. "Insieme a oltre seimila bambini provenienti da tutto il mondo, alla Cooperativa Auxilium, alla Comunità di Sant'Egidio, agli Uffici Scolastici Regionali e con il supporto logistico del gruppo Ferrovie dello Stato Italiane, la giornata del 6 novembre annunciata da papa Francesco sarà un momento di gioia e speranza per costruire un mondo animato dalla fiducia reciproca, dall'amore e dal rispetto verso tutto ciò che ci circonda", chiarisce padre Enzo Fortunato, coordinatore generale dell'evento "Impariamo dai bambini e dalle bambine", dopo aver accompagnato dal Papa i cinque piccoli che si sono affacciati con lui all'Angelus.
    Tra l'altro proprio oggi Francesco invia un messaggio per i 180 anni della Pontificia Opera della Santa Infanzia, in cui afferma che "la preghiera - ci insegna Santa Teresina - è la prima azione missionaria, e può raggiungere ogni luogo del mondo, ogni bambino e ragazzo, ogni missionario. Per questo vi invito a crescere, attraverso di essa, nell'amicizia con il nostro Salvatore, e nell'amicizia tra voi e tra tutti i bambini e ragazzi del mondo, per essere operatori di pace".
    All'Angelus il Papa avverte dapprima che "per il peccatore c'è sempre speranza di redenzione; per il corrotto, invece, è molto più difficile", e "questi ipocriti tanto male fanno": quindi "peccatori sì, lo siamo tutti, corrotti no!". Poi ricorda il prete martire don Giuseppe Beotti, ucciso dai nazisti nel 1944, beatificato ieri a Piacenza. Quindi, in questo inizio di ottobre, mese del Rosario e delle missioni, invita a pregare "per la pace, nella martoriata Ucraina e in tutte le terre ferite dalla guerra", per l'evangelizzazione dei popoli e anche per il Sinodo dei Vescovi sulla sinodalità, che si apre mercoledì.
    Annuncia che il 15 ottobre uscirà la sua esortazione apostolica su Santa Teresa di Lisieux. Quindi, sulla "drammatica situazione degli sfollati del Nagorno-Karabakh" - oltre a pregare per le vittime dell'esplosione del deposito di carburanti presso Stepanakert -, rinnova il suo "appello al dialogo tra l'Azerbaigian e l'Armenia, auspicando che i colloqui tra le parti, con il sostegno della comunità internazionale, favoriscano un accordo duraturo che ponga fine alla crisi umanitaria". E anche qui, sono tanti i bambini che soffrono.
   
   

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