"In Consiglio regionale si è discussa una nostra mozione, volta ad impegnare la Regione a non avvalersi della facoltà prevista dal noto emendamento al Pnrr relativo al coinvolgimento di associazioni con una 'qualificata esperienza nel sostegno della maternità' nei consultori per l'iter dell'interruzione volontaria di gravidanza. La mozione ha ottenuto solo i nostri due voti.
Mentre si stava discutendo il testo, il cui contenuto era noto da almeno 10 giorni, alle 12.55 la maggioranza ha depositato una risoluzione sullo stesso tema, senza peraltro nemmeno illustrarne le motivazioni. Considerata l'importanza dell'argomento ci saremmo aspettate una proposta emendativa o comunque almeno una comunicazione. Si è invece preferito, ancora una volta, rifiutare un confronto nel merito di una nostra proposta adducendo motivazioni pretestuose". Lo scrive in una nota il gruppo Progetto civico progressista in merito ad una mozione presentata in Consiglio Valle.
"L'impegno della risoluzione di maggioranza, pur essendo più confuso e meno puntuale rispetto a quello da noi proposto, in sostanza - prosegue la nota - riconosce la necessità di non prevedere il coinvolgimento delle associazioni sopracitate nei servizi consultoriali, e pertanto lo abbiamo votato. Tuttavia rileviamo che la volontà di piantare una bandierina da parte di questa maggioranza di sminuire un'impegnativa dai contenuti condivisi da tutte le forze progressiste nazionali ha prevalso. Ciò ha inoltre permesso una forte strumentalizzazione da parte della Lega che ha depositato 60 risoluzioni a scopo ostruzionistico, dimostrando uno scarso rispetto per i diritti delle donne. Per questo abbiamo deciso di abbandonare l'aula. Ancora una volta evidenziamo l'incoerenza di questa maggioranza, ed in particolare dei rappresentanti in Consiglio del Pd, rispetto a metodi e contenuti seguiti e proposti dalle forze progressiste".
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