Secondo il gruppo Lega il "problema
della presenza del lupo" per il mondo dell'allevamento non è
ancora risolto in Valle d'Aosta. La questione è stata sollevata
in aula con un'interpellanza del consigliere Christian Ganis.
Il gruppo ha evidenziato "le preoccupazioni degli allevatori
con particolare riguardo alla fase di 'inarpa' delle mandrie per
sfruttare i pascoli degli alpeggi, ricordando che le misure
messe a disposizione fino ad ora non si sono rivelate
risolutive".
"Pur apprezzando l'impegno dell'assessore" all'Agricoltura,
Marco Carrel, il gruppo Lega "ha rimarcato che il problema, già
segnalato nel 2021, non è stato risolto. All'epoca erano stati
previsti incontri formativi con gli enti locali di cui non si ha
conferma, le misure di prevenzione per cui erano stati stanziati
70mila euro non hanno sortito gli effetti auspicati. Ad oggi, il
numero dei capi per cui è stata presentata una richiesta di
indennizzo sono 66 ma non si dispone di un dato reale sulle
effettive predazioni". Inoltre "le misure di prevenzione,
ancorché da aggiornare, sono dei palliativi: gli allevatori
chiedono di poter svolgere il proprio lavoro in tutta serenità
rientrando a settembre nelle stalle con tutti i capi e non solo
quelli rimasti. Serve dunque un intervento più incisivo da parte
del governo in tutte le sedi".
L'assessore all'Agricoltura, Marco Carrel, ha segnalato che i
suoi uffici "stanno lavorando a una nuova legge sui danni da
fauna selvatica e sulle relative misure di prevenzione per dare
maggiore sostegno agli agricoltori, in attesa anche della
conclusione dell'iter dell'Unione europea per il declassamento
dello status del lupo da specie 'strettamente protetta' a
'protetta'. Gli allevatori possono ricorrere a delle misure di
protezione, anche combinate (recinzioni elettrificate,
dissuasori acustici e luminosi, cani da guardiania, collari anti
lupo dotati di ultrasuono e di led luminosi molto intensi), che
rientrano in quelle previste dalla delibera 1407/2021 che
riconosce un contributo regionale del 90% per una spesa massima
ammessa di 2 mila euro". Riguardo ai numeri, ha detto
l'assessore, "l'ultimo monitoraggio dell'Ispra sulla popolazione
del lupo nel corso della stagione invernale 2023-2024 a livello
nazionale non è ancora disponibile".
Carrel è intervenuto anche "in fase di formulazione del Piano
regionale faunistico-regionale inserendo dei contenuti specifici
su questa tematica. È stata data particolare attenzione alla
necessità di promuovere protocolli locali specifici che
contengano i criteri e gli obiettivi per gestire in maniera
tempestiva, a livello locale, le criticità legate alla presenza
del predatore, al fine di assicurare la convivenza del lupo con
le attività agricolo-pastorali". Infine "si sta lavorando, di
concerto con le altre Regioni, per cercare di riattivare l'iter
per fare approvare in via definitiva il Piano nazionale di
gestione del lupo che è fermo da troppo tempo ormai".
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