"L'errata valutazione c'è stata
eccome. Non solo gli atleti hanno espresso criticità, ma anche
scienziati, glaciologi ed esperti. Qualcuno dovrà assumersi la
responsabilità di queste scelte. Non siamo poi per niente
convinte che i soldi impiegati abbiano avuto ricadute positive
d'immagine tramite i media. Anzi! I riscontri ci sembrano
decisamente negativi: dalla questione del rispetto
dell'ambiente, deturpato dalle ruspe che scavavano il
ghiacciaio, a quella del corretto impiego delle risorse
economiche, tenuto conto che non abbiamo nemmeno avuto rimborsi
per le cancellazioni degli anni scorsi". Lo ha detto la
capogruppo di Pcp, Erika Guichardaz, replicando all'assessore
allo Sport, Giulio Grosjacques, che ha risposto a due
interrogazioni sulla cancellazione delle gare di Coppa del mondo
di sci a Zermatt-Cervinia per la prossima stagione.
Guchardaz aveva dichiarato che "l'annullamento delle gare in
pieno autunno si era già verificato nei due anni precedenti, con
uno stanziamento regionale, previsto per legge, di 650 mila euro
all'anno per l'organizzazione dell'evento. Oltre a questa somma
sono stati concessi contributi anche da altri enti pubblici,
sono stati effettuati servizi dal Soccorso alpino valdostano,
dall'Ausl, dall'École hôtelière e impiegate risorse per la
creazione del tracciato, intervenendo, tra le altre cose, con
lavori di scavo sul ghiacciaio della Valtournenche su cui sono
in corso indagini da parte delle procure svizzera e italiana. Il
governo sembra orientato a richiedere un 'risarcimento
sportivo', ma il danno non è tuttavia limitato a tale ambito".
L'altra interrogazione era stata presentata da Claudio
Restano (Misto). "I valdostani - ha detto - hanno messo un
grande impegno per organizzare questi eventi, dimostrando le
loro capacità e una grande professionalità", Inoltre "la Coppa
del mondo di sci non è l'unico evento annullato per il quale si
chiede un risarcimento sportivo ma si aggiunge al Giro di
d'Italia. Sul territorio si stanno sollevando varie voci
critiche che si interrogano sulle capacità gestionali del
governo nel settore organizzativo sportivo o se si tratti
semplicemente di sfortuna".
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