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Allevamento abusivo di barboncini, chiuse le indagini

Allevamento abusivo di barboncini, chiuse le indagini

Contestata anche l'indebita percezione del reddito di cittadinanza

AOSTA, 07 ottobre 2024, 12:27

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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La procura di Aosta ha chiuso le indagini sul presunto allevamento abusivo di barboncini toy tenuti in un alloggio di pochi metri quadrati nel quartiere Cogne del capoluogo valdostano.
    L'accusa, per una donna di origine romena, è di aver custodito i 21 cagnolini, oltre a un gatto, in condizioni non compatibili con la loro natura e di aver omesso di comunicare le variazioni reddituali previste per gli anni 2021 e 2022.
    In base alle indagini, la donna allevava i cani per venderli a circa 1.800 euro l'uno: la procura le contesta di aver guadagnato in questo modo 13 mila euro, reddito che - se dichiarato - non le avrebbe consentito di percepire il reddito di cittadinanza, come invece avvenuto. Dagli accertamenti è emerso che i clienti pagavano in contanti, ma anche con bonifici.
    Le indagini, iniziate a novembre dello scorso anno e che avevano portato al sequestro dei cagnolini, sono state condotte dalla guardia di finanza e dall'aliquota di polizia locale della sezione di polizia giudiziaria.
   

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