"Non è stato un 'dovere' ma è quasi
stato un gioco, un piacere personale. Le vette sono venute una
dopo l'altra e poi quando ha iniziato ad avvicinarsi il 14,
l'idea di provare a salirle tutte si concretizzava, sempre con
professionalità, preparazione, concentrazione e tanta
determinazione". Così dal Pakistan la guida alpina valdostana
Marco Camandona: domenica 28 luglio è entrato nella storia
dell'alpinismo, conquistando la cima del Gasherbrum 1 e
completando così la scalata di tutti i 14 ottomila metri della
Terra. La prima volta sventolò con orgoglio la bandiera
rossonera valdostana nel 1998, sul Cho Oyu (8.210 metri). E' ora
il 41/o scalatore (il ventesimo senza ossigeno) a riuscire
nell'impresa.
Camandona e Dante Luboz, arrivati domenica in vetta, hanno
addirittura fatto le foto senza guanti: "Si sta benissimo,
giornata incredibile", ha detto Marco alla moglie, telefonandole
dalla cima.
"Un ringraziamento particolare - dice oggi l'alpinista - va
ai miei genitori e in particolare a mia moglie Barbara che mi ha
sempre sostenuto, aiutato e spronato nei momenti un po' più bui
e ha sempre 'sopportato' i lunghi periodi di assenza da casa".
Per questo "adesso è giunta l'ora di tornare dalle nostre
famiglie. La voglia di vedere un po' di verde e fiori è tanta
dopo 40 giorni di grigio e bianco", conclude Camandona.
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