Ripensare gli spazi urbani e sensibilizzare i giovani su un nuovo rapporto con la natura che sia fatto di cura e non di sfruttamento: sono solo alcuni degli obiettivi dei progetti di 'Essere Paesaggio' e 'Orti selvaggi', promossi da Valle virtuosa e Associazione biologica e biodinamica Valle d'Aosta, e realizzati grazie a un bando del Csv e finanziato dal ministero delle politiche sociali.
Le due associazioni hanno illustrato all'Orto di Sant'Orso una serie di iniziative che partiranno il 28 giugno, con la presentazione del libro dell'antropologo Adriano Favole che dialogherà con la rettrice dell'Università della Valle d'Aosta Manuela Ceretta, e andranno avanti fino alla fine di settembre.
Un calendario fatto di presentazioni, di laboratori di fumetti, di trekking, di incontri, ma anche di letture collettive e di visite agli orti urbani che si svolgeranno non solo ad Aosta ma anche a Verres, Champdepraz, Gignod e Arnad. Oltre che di un concorso che si compone di due sezioni: quella fotografica e di disegno e quella per le opere letterarie che dovranno raccontare ''la bellezza e l'importanza degli orti urbani e di montagna per la salvaguardia dell'ecosistema''.
Per la vice presidente dell'associazione biologica e biodinamica Valle d'Aosta Valérie Obino ''le due iniziative vogliono spingere a ripensare la rapporto con la terra, con gli spazi urbani. Gli orti sono luoghi di creatività, di idee, di ricerche individuale e collettive. Sono un modo per cambiare lo sguardo sulle nostre città''. Per Paolo Meneghini, presidente di Valle Virtuosa ''dobbiamo prendere consapevolezze che bisogna cambiare atteggiamento, dobbiamo passare dallo sfruttamento della natura al rispetto e alla cura. E per farlo abbiamo pensato di realizzare una serie di eventi per parlano tutti i linguaggi, dal teatro, alla poesia, al disegno passando per la fotografia''.
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