"I dati in nostro possesso smentiscono gli indizi di omicidio mossi nei confronti del nostro assistito Sohaib Teima". A parlare sono gli avvocati difensori Lucia Lupi e Igor Giostra che assistono il 21enne che si trova nel carcere di Grenoble, condannato a sei mesi di reclusione e con il divieto di entrare in Francia per 10 anni per maltrattamenti. In una conferenza stampa nello studio legale Studia Iuris, ha partecipato Atika Choukri, la mamma del giovane. La denuncia era stata presentata dalla sua ex compagna Auriane Nathalie Laisne, di 22 anni, il cui corpo è stato ritrovato il 5 aprile a La Salle, in Valle d'Aosta.
Teima è anche "gravemente indiziato" per l'omicidio della 22enne francese. "Sono terribilmente addolorata per la morte di Auriane. Quando ho saputo della sua morte - le parole della mamma di Sohaib - ho provato un dolore tremendo, come se fosse mia figlia. Sono preoccupata per le condizioni di mio figlio nel carcere di Grenoble. Ho fatto un viaggio lunghissimo per incontrarlo ma la polizia penitenziaria non mi ha permesso di vederlo perché avevo tardato di dieci minuti. Mio figlio non è un assassino".
Gli avvocati, oltre a sostenere l'innocenza del loro assistito, hanno anche voluto smentire le accuse mosse dal padre di Auriane, Ludwig Laisne. I legali del giovane auspicano il suo ritorno in Italia e di poterlo sentire quanto prima. La Corte d'Appello di Grenoble probabilmente si pronuncerà il 25 giugno.
"È stata data un'immagine negativa del ragazzo che non corrisponde al vero - ha ribadito Giostra -. Se avesse voluto compiere l'omicidio, avrebbe viaggiato in pubblico? Poi, addirittura, sarebbe tornato a Lione nella sua normale quotidianità? Ricordo anche che è stata Auriane a cercare insistentemente l'ormai ex compagno per invitarlo ad accompagnarla in Italia. Questi aspetti sono ampiamente contraddittori con gli indizi di omicidio, per non parlare della premeditazione". Le chat tra Teima e Auriane saranno fondamentali per ampliare il quadro probatorio.
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