"Il mio sogno è che noi albergatori, di tasca nostra, mettiamo in piedi un grande Fonds hôtelier valdôtain, qualcosa che ci consenta con i nostri finanziamenti, dai mille euro ai 100 mila euro, a seconda delle possibilità, a seconda delle disponibilità, di creare una società di capitale che con la leva dei mutui possa comprare una struttura che sta per essere venduta e non farla diventare appartamenti, ma mantenerla nello stato di albergo, possa sistemare un altro albergo, possa creare al suo interno un società di gestione che venga in soccorso". Così, tra gli applausi dei colleghi albergatori, il presidente dell'Adava, Luigi Fosson, intervenendo all'assemblea organizzata al centro congressi del Grand hotel Billia.
Per esempio. ha detto Fosson, "'Io non voglio vendere l'albergo, però non ce la faccio più a gestirlo: allora preferisco affidarlo alla società di gestione a cui partecipo anche io'. Oppure 'siamo una coppia di anziani, abbiamo deciso di lasciare questo lavoro ma la nostra struttura la conferiamo in questo fondo hotelier. Ce la valutate, vale dieci, ci date l'equivalente in azioni e ricaveremo degli utili dalla società'.
Creare questa cosa è veramente il futuro nostro, è veramente una dimostrazione del fatto che non siamo né piagnoni né che vogliamo guadagnare ma che vogliamo reinvestire in Valle d'Aosta".
La motivazione è legata al fatto che "ogni anno in Valle d'Aosta uno o due alberghi chiudono. Le ragioni sono molteplici, di solito legate alla mancanza di avvicendamento generazionale.
Quando si rinuncia e si cerca di vendere quasi sempre si vende a chi poi farà appartamenti. Succede più o meno ovunque. Ci sono stazioni che hanno problemi maggiori, mi vengono in mente Champorcher o Valsavarenche".
Riguardo all'ipotesi di un disegno di legge regionale per l'edilizia a favore dei dipendenti del settore turistico, Fosson ha sottolineato la necessità di un provvedimento in tal senso, dichiarando: "A noi albergatori non interessa speculare attraverso le camere per il personale, per noi sono vitali".
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