"Riportare la Valle d'Aosta a pieno titolo all'interno del sistema dei transiti, migliorare la mobilità regionale e innescare un circolo virtuoso di sviluppo territoriale che parta dalle infrastrutture e che vada a beneficio dell'intero sistema economico". E' l'obiettivo contenuto nelle conclusioni del Libro bianco sulle priorità infrastrutturali della Valle d'Aosta, realizzato dalla Chambre valdotaine e presentato ad Aosta durante il convegno su 'Il Sistema camerale per una Valle d'Aosta più accessibile e connessa in Italia e in Europa'.
Il libro "è il risultato di una lunga e attenta fase di ascolto del territorio, delle imprese, delle associazioni". "Le opere infrastrutturali contenute nel presente Libro Bianco - si legge nelle conclusioni - hanno carattere di necessità e urgenza: la regione presenta un elevato rischio elevato di marginalizzazione territoriale, spopolamento e decadimento maggiorato, rispetto ad altri territori, delle prestazioni strutturali delle infrastrutture. La contemporaneità dei futuri numerosi interventi manutentivi o di upgrade infrastrutturale rischia di minare il precario equilibrio della mobilità regionale, già pesantemente gravata dall'elevato afflusso turistico".
Dallo studio "emerge la necessità di invertire il saldo demografico negativo e scongiurare nuove migrazioni extraregionali: nonostante i fattori incidenti siano molteplici, è innegabile che la mancanza di collegamenti veloci ed efficienti con i territori limitrofi, la complessa mobilità intraregionale e la limitata accessibilità delle aree più possano contribuire a incrementare il fenomeno. La Valle d'Aosta rileva anche una forte fragilità territoriale, ulteriore serio aggravio alla resilienza delle proprie opere infrastrutturali.
E' necessario operare con maggiorata attenzione non solo per approntare una corretta manutenzione dei manufatti, ma per realizzare una serie di opere preventive, al fine di preservare l'esistente, garantire sicurezza e scongiurare interruzioni".
Infine "le chiusure preventivate per il Traforo del Monte Bianco possono costituire una seria ipoteca sul futuro della regione: pur nella consapevolezza che la manutenzione dell'esistente è ad oggi necessaria e improrogabile, risulta altrettanto necessario non limitarsi a un'azione meramente conservativa atta a contenere, quanto più possibile, i disagi alla circolazione, ma operare, in tempi brevi, una seria riflessione sul futuro del Traforo, che sappia guardare con realismo e consapevolezza al futuro della mobilità di persone e merci in ottica di lungo periodo. Riflessione che non può prescindere da un percorso partecipativo che superi i confini regionali, atto a contribuire una alla creazione di una visione strategica condivisa, essenziale a evitare situazioni di frizione che possono facilmente bloccare gli interventi necessari. La realizzazione di una canna aggiuntiva per l'infrastruttura è, ad oggi, tema prioritario non solo per la mobilità della regione Valle d'Aosta, ma per la mobilità nazionale di persone e merci, nel quadro di generale scarsa accessibilità in cui versa il sistema dei valichi alpini. Occorre intervenire per scongiurare un ulteriore isolamento della Valle d'Aosta, non solo nel quadro dei traffici internazionali, ma anche rispetto alle connessioni con le regioni limitrofe".
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