La procura di Aosta ipotizza che il vasto rogo divampato l'estate scorsa ad Aymavilles sia divampato a causa di un problema alla linea elettrica di Deval. Quel giorno, il 19 luglio, soffiava un forte vento e, dagli accertamenti, gli inquirenti credono che sia stato un malfunzionamento della linea a provocare le fiamme. In questo filone di indagine sono due al momento gli indagati ad aver ricevuto l'avviso di garanzia.
Si tratta di un secondo capitolo dell'inchiesta sul rogo dell'estate scorsa: nel primo, in cui sono ipotizzati a vario titolo i reati di truffa, incendio colposo e falso sono indagati - solo per incendio - il capo della protezione civile regionale, Valerio Segor, e Alessandro Penco, amministratore delegato della Sky aviation, e altre due persone.
Le indagini - coordinate dal pm Giovanni Roteglia - sono condotte dal Reparto operativo dei carabinieri del Gruppo Aosta, dall'aliquota del Corpo forestale della Valle d'Aosta della sezione di polizia giudiziaria e dal Nucleo investigativo antincendio boschivo del Cfv.
Pession (Deval): "La società è estranea a qualsiasi responsabilità"
“Confermo che c’è un’indagine in corso. Da parte di Deval è stata data la più ampia collaborazione all’indagine. Ritengo che la società sia estranea a qualsiasi responsabilità. Aspettiamo gli sviluppi degli accertamenti tecnici che sono in corso”. Così all’ANSA Giorgio Pession, presidente e amministratore delegato di Deval spa, in merito al secondo filone dell'inchiesta della procura di Aosta sull’incendio di Aymavilles. Sulle cause del rogo gli inquirenti hanno anche affidato una consulenza tecnica. Il nome di Pession è iscritto nel registro degli indagati, insieme a quello di un’altra persona che fa riferimento alla stessa società. L'inchiesta al momento non è ancora chiusa. Nei due filoni dell'indagine sono per ora dieci le persone indagate, oltre alla società elicotteristica Sky aviation.
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