Il Comitato per la riforma
elettorale regionale esprime un giudizio "nettamente negativo"
rispetto alla decisione della prima Commissione del Consiglio
regionale di audire il costituzionalista Massimo Luciani,
professore di istituzioni di diritto pubblico all'Università 'La
Sapienza', "per valutare l'ammissibilità della richiesta di
referendum consultivo regionale sulla legge elettorale". Secondo
i promotori della consultazione "è una richiesta di consulenza
non giustificata, perché l'ammissibilità è già stata dichiarata
dalla presidenza del Consiglio". Inoltre "la decisione sulla
consulenza esterna è stata presa senza sentire, come prevede la
legge regionale, il parere dei delegati del Comitato". Infine
"le domande rivolte al consulente sono tendenziose: si arriva
persino a chiedere di valutare la legittimità della richiesta di
referendum 'anche di fronte alle ingenti spese che ne
scaturirebbero'".
Secondo il Comitato "ci sono molti consiglieri regionali che
non vogliono dare la possibilità alla popolazione di esprimere
il proprio parere" ed "è stupefacente" che fra chi "opera per
contrastare l'indizione della consultazione popolare ci sia il
consigliere Claudio Restano, presidente della Prima commissione,
che pure è il firmatario n.2654 della richiesta di referendum
popolare". Ma "sorprendente è altresì l'atteggiamento del
presidente del Consiglio, Bertin, fino a due anni fa fautore
degli strumenti di democrazia diretta e che, ora che ha un
potere decisionale, asseconda le operazioni ostili alla
consultazione popolare. Chi è contrario alla consultazione
popolare lo dica apertamente, visto che è il
Consiglio che deve decidere e non si nasconda dietro improbabili
pareri romani".
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