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Fondi Vda, 13 condanne e 2 assoluzioni

Fondi Vda, 13 condanne e 2 assoluzioni

Annullamento solo per Marco Viérin e Dario Comé (Stella alpina)

AOSTA, 31 marzo 2018, 11:54

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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La sesta sezione penale della Corte di cassazione ha confermato la penale responsabilità (con formule diverse) di 13 dei 15 politici valdostani imputati nel processo sull'impiego dei fondi dei gruppi del Consiglio regionale nella legislatura 2008-2012. Per Marco Viérin e Dario Comé (Stella Alpina) i giudici hanno invece deciso per l'annullamento senza rinvio della sentenza "perché il fatto non sussiste". Disattesa la richiesta del procuratore generale della Corte di Cassazione Alfredo Viola, che aveva chiesto l'annullamento con rinvio in quanto in Appello non era stata fatta la 'rinnovazione' (ovvero non erano stati risentiti i testimoni ascoltati dai giudici in primo grado). Le ipotesi di reato erano, a vario titolo, di peculato, finanziamento illecito ai partiti, indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato. In primo grado tutti i 27 politici erano stati assolti.

In Cassazione pene rideterminate, rinvii e rigetti: Per Carmela Fontana, Raimondo Donzel e Gianni Rigo (Pd) la Corte di cassazione ha rideterminato la pena inflitta a ciascuno in un anno, sei mesi e 20 giorni di reclusione con sospensione condizionale e interdizione dai pubblici uffici di pari durata (in secondo grado Fontana era stata condannata a un anno e 10 mesi, Donzel e Rigo a un anno e 8 mesi e per tutti era stata decisa l'interdizione perpetua dai pubblici uffici). E' rimasto il reato di peculato ma è scattata la prescrizione per alcune contestazioni di finanziamento illecito ai partiti e sono state eliminate di conseguenza le corrispondenti pene. Dichiarato inammissibile il ricorso di Ruggero Millet (Pd), per il quale diventa definitiva la sentenza d'Appello, con la condanna a sei mesi di reclusione (pena sospesa) per indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato. Inammissibili anche i ricorsi di Leonardo La Torre e Claudio Lavoyer (nella legislatura 2008-2012 di Federation autonomiste) per i quali diventa definitiva la condanna di secondo grado: 10 mesi e 24 mila euro di multa per La Torre (finanziamento illecito ai partiti e indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato) e 10 mila euro di multa per Lavoyer (finanziamento illecito ai partiti). Per Albert Chatrian, Patrizia Morelli, Roberto Louvin e Giuseppe Cerise (Alpe) i giudici hanno stabilito la trasmissione degli atti alla Corte d'Appello per la rideterminazione della pena dopo aver annullato senza rinvio alcune parte della sentenza - "le somme destinate agli stipendi" (perché il fatto non sussiste) e quelle relative a due bonifici del 31 marzo 2010 e del 2 luglio 2010 perché prescritti - e aver rigettato il resto del ricorso. In secondo grado erano tutti stati condannati a 4 mesi e 14 mila euro di multa (pena sospesa) per finanziamento illecito ai partiti.

Per Massimo Lattanzi, Alberto Zucchi e Anacleto Benin (Pdl) la Corte di Cassazione ha rigettato parte dei ricorsi e ha disposto la trasmissione degli atti alla Corte d'Appello di Torino per la rideterminazione della pena, dopo aver annullato senza rinvio alcune parti della sentenza, quasi sempre per mancanza della contestazione o per prescrizione. Annullamento senza rinvio nel merito per uno specifico episodio, a carico di Lattanzi e Zucchi, considerato finanziamento illecito ai partiti dagli inquirenti: un assegno da 1.500 euro datato 20 marzo 2011 a favore della Unione democratica di centro.
In secondo grado Lattanzi (peculato e finanziamento illecito) e Benin (peculato) erano stati condannati a due anni e quattro mesi di reclusione - le pene più alte - mentre Zucchi (peculato e finanziamento illecito ai partiti) a un anno e 5 mesi (pena sospesa). Era stata inoltre decisa l'interdizione perpetua dai pubblici uffici.

Difesa Stella Alpina, inaudito aspettare anni: "La Cassazione ha affermato, spero definitivamente, che la prassi ultradecennale di utilizzo dei rimborsi dei consiglieri regionali non possa determinare alcuna responsabilità penale. Le difese lo sostengono dal 2012". Lo dichiara l'avvocato Domenico Aiello del foro di Milano, che ha assistito Marco Viérin e Dario Comé nel processo sull'impiego dei fondi dei gruppi del Consiglio regionale nella legislatura 2008-2012. "È inaudito - prosegue l'avvocato Aiello - che per alcuni consiglieri regionali tutto ciò sia stato riconosciuto già in fase di indagine, mentre per altri consiglieri si sia dovuto attendere il pronunciamento della Cassazione, con anni di attese, costi e sofferenze, che non saranno mai risarciti". Condannati in secondo grado, il 14 febbraio 2017, a un anno e 10 mesi di reclusione ciascuno per peculato, per Marco Viérin e Dario Comé i giudici della sesta sezione penale della Suprema corte hanno deciso l'annullamento senza rinvio "perché il fatto non sussiste". Dopo la condanna di secondo grado, Marco Viérin era stato sospeso in base alla legge Severino e si era poi dimesso dalla carica di consigliere. L'ex capogruppo di Stella Alpina, Francesco Salzone, nel luglio del 2014 aveva patteggiato un anno di reclusione (pena sospesa) dopo aver risarcito circa 98 mila euro. Per il consigliere André Lanièce la Corte d'Appello di Torino aveva confermato l'assoluzione arrivata in primo grado. Lanièce, per i giudici di secondo grado, rispetto agli altri consiglieri del suo gruppo era "maggiormente presente sul territorio" ed aveva spiegato le sue spese producendo tabulati Telepass e Viacard relativi a transiti autostradali effettuati tra il gennaio 2009 e l'agosto 2012. Per lui, Comé e Marco Viérin l'accusa era di aver versato sui propri conti assegni per circa 138 mila 600 euro, tratti dal conto del gruppo.
   

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