"La crisi gestionale che
attanaglia ciò che rimane del Sistema museale municipale
testimonia l'inadeguatezza delle politiche culturali realizzate
dalla Giunta Romizi": è quanto scrive in una nota la coalizione
"Alleanza per la Vittoria".
"Il venire meno del biglietto integrato, strumento che
Perugia aveva adottato insieme alle principali città d'arte
italiane, la perdita del Pozzo Etrusco, la protratta chiusura
della Torre del Cassero, ora non più museo comunale e a gestione
privata, la limitata apertura e mancata valorizzazione di San
Bevignate, assieme alla crisi definitiva del progetto di
'Palazzo della Penna - Centro di cultura contemporanea', ha
ridotto ciò che costituiva un'evidente ricchezza ed un volano di
sviluppo, ad una realtà decadente e in palese crisi gestionale.
Gli effetti che oggi ricadono sulle lavoratrici e sui lavoratori
storicamente impiegati presso i musei civici, in parte non
riassorbiti, demansionati, sottopagati, non sono altro che gli
ultimi accadimenti collegati una visione limitata, arcaica, non
incline allo sviluppo di modelli gestione innovativi e
competitivi. Nell'ultimo decennio abbiamo assistito alla perdita
di un pezzo del sistema dietro l'altro, in un processo di
impoverimento che ha determinato diminuzione degli occupati,
delle attività prodotte, dei benefici per cittadini e
associazioni. Oltre a ciò, la scelta del contratto multiservizi
al posto di quello di Federculture descrive efficacemente la
visione sottesa all'agire dell'Amministrazione Romizi: i musei
non sono luoghi di crescita culturale, civile, economica che
necessitano di personale formato, preparato, motivato, ma sono
strutture da aprire e chiudere, con orari sempre più ridotti,
aspettando che qualcuno decida, bontà sua, di entrare".
"Il tutto - conclude la nota - è plasticamente rappresentato
dalla triste sorte di Palazzo della Penna, in ultimo con la
cessazione della funzione dello spazio caffetteria e ristoro,
riportato al modello di museo ottocentesco dopo essere stato,
per anni, il centro più dinamico e attivo della vita culturale
perugina, spazio riconosciuto a livello nazionale che creava
opportunità, lavoro, socialità".
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