Con la messa sulla tomba
dell'apostolo Pietro presieduta dall'arcivescovo di
Spoleto-Norcia e presidente della Conferenza episcopale umbra
mons. Renato Boccardo, è iniziata lunedì 18 la "Visita ad limina
apostolorum" dei vescovi umbri (18-22 marzo) in Vaticano.
"Siamo qui - ha detto mons. Boccardo all'avvio della
celebrazione - alla sede dell'apostolo Pietro: a lui presentiamo
le nostre Chiese, con le loro glorie e le loro sofferenze, e
tutti affidiamo alla misericordia di Dio". Poi, il presidente
della Ceu nell'omelia ha tenuto una breve riflessione sulla
domanda che Gesù pose a Pietro: "Per te chi sono io?".
"Questa stessa domanda risuona insistente nella nostra vita
personale e nel nostro ministero. Vorremmo anche noi come Pietro
balbettare tu sei la vita, il Salvatore. Sappiamo come questa
espressione modelli le nostre azioni e le nostre parole a
servizio del Vangelo. Spesso, però, nelle nostre giornate siamo
presi anche da altre incombenze che poco hanno a che vedere con
ciò. Abbiamo quindi la necessità di ripetere sovente 'tu sei
Cristo, il figlio di Dio': questa è la forma del nostro essere
Pastori in mezzo alla gente. Ci aiuti San Pietro e ottenga per
noi il dono dello Spirito Santo, guida sicura di ogni nostro
passo".
Al termine della messa, i vescovi si sono raccolti in
preghiera sulle tombe di Benedetto XVI, del beato Giovanni Paolo
I e di San Paolo VI.
Il colloquio col pontefice è durato circa due ore. "Un
incontro familiare", commenta mons. Renato Boccardo in una nota
della Ceu. "Il Santo Padre ci ha messi subito a nostro agio
dicendoci: 'Siamo qui in famiglia, senza formalità e dunque
parlate liberamente, dite quello che vi sembra importante
condividere con me'. E ogni vescovo - prosegue il presidente
della Ceu - ha raccontato un pochino la storia e la vita della
sua diocesi, presentando anche alcuni temi fondamentali e
chiedendo un consiglio e un orientamento al papa per proseguire
nell'annuncio del Vangelo e nella testimonianza della vita
cristiana".
"Il papa - dice ancora il presule - ci ha raccomandato
quattro vicinanze. La prima: il vescovo deve essere vicino a Dio
con la preghiera. La seconda: deve essere vicino ai suoi
confratelli, e qui ci ha detto di fare comunione, di lavorare
insieme e di volerci bene. La terza: il vescovo deve essere
vicino ai preti con paternità e fraternità. La quarta ed ultima:
la vicinanza al popolo di Dio, dal quale abbiamo ricevuto la
fede. E poi ci ha lasciato un messaggio particolare: ci ha
chiesto di portare ai sacerdoti, specialmente in occasione della
prossima Messa crismale che celebreremo nella Settimana Santa,
il suo ringraziamento per tutto quello che fanno. Il papa
apprezza la loro dedizione e il loro sacrificio e li incoraggia
ad andare avanti nel servizio del Vangelo". I Vescovi hanno
donato al Papa una ceramica di Deruta raffigurante un crocifisso
umbro.
La visita proseguirà nei giorni 20-21 e 22 marzo. Al termine
di ogni giorno, sul sito ufficiale della Ceu -
www.chiesainumbria.it - verrà condivisa una piccola cronaca, con
foto e interviste video ai vescovi umbri.
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