Il caro energia e l'incremento
dell'inflazione stanno avendo conseguenze gravissime anche sulle
cooperative sociali della regione che gestiscono servizi di
welfare residenziali e semi residenziali ed hanno le tariffe
ferme al 2005.
"La situazione - afferma Andrea Bernardoni, presidente di
Legacoopsociali - non è più sostenibile.Negli ultimi due anni le
cooperative sociali dell'Umbria hanno continuato ad erogare
servizi di welfare essenziali per la comunità regionale,
affrontando l'emergenza pandemica e tutto quello ad essa
collegata. Oggi il caro energia e l'aumento dell'inflazione
unite alle tariffe bloccate dal 2005 hanno provocato una
tempesta perfetta che senza un intervento strutturale rischia di
mettere a rischio una parte del welfare regionale, come ad
esempio le strutture residenziali per anziani che stanno
soffrendo maggiormente la crisi".
I rappresentanti della cooperazione sociale chiedono alla Giunta
regionale di adeguare le tariffe dei servizi educativi, sociali
e socio sanitari che sono state fissate nel 2005 e da allora non
sono più state aggiornate.
"Dal momento in cui si è insediata la Giunta Tesei - afferma
Carlo Di Somma, presidente di Federsolidarietà - abbiamo posto
alla presidente e all'assessore Coletto il tema delle tariffe
dei servizi accreditati insieme alla tante organizzazioni non
profit impegnate in questo settore, così come i servizi posti in
appalto e che non si adeguano ai costi che del lavoro e non che
salgano. Tutte le nostre richieste sono sino ad ora rimaste
inascoltate. Il caro bollette ha reso non più rinviabile un
intervento urgente sulle tariffe che devo essere al più presto
rivalutate".
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