A difesa dell'ambiente, del
territorio e della salute, soprattutto in un "momento decisivo"
per il futuro dei rifiuti dell'Umbria, cittadini e territori
solidali e uniti si sono mobilitati per una battaglia comune.
Chiedendo anche la "riattivazione immediata" del Registro
tumori.
E lo hanno ribadito oggi, con alcuni interventi e cartelli, gli
artefici della mobilitazione regionale indetta del Coordinamento
regionale Umbria Rifiuti Zero - a cui hanno aderito alcuni
comitati umbri e associazioni ambientaliste - che ha raggiunto
anche il capoluogo umbro.
Oltre a Perugia, in piazza Italia, si è infatti manifestato
contemporaneamente anche a Terni, Gubbio e Spoleto.
Pure a Perugia, quindi, i cittadini presenti si sono dati
appuntamento nel primo pomeriggio per chiedere l'adozione di un
nuovo Piano regionale che vada in direzione della sostenibilità
e dell'economia circolare, ovvero "quella indicata dalle nuove
politiche europee che punta su transizione ecologica e rifiuti
zero" come ha spiegato Annarita Guarducci, presidente del
coordinamento. "Attualmente nel piano che la Regione sta
predisponendo di circolare non c'è niente e per questo chiediamo
di cambiarlo con piano regionale rifiuti zero" ha aggiunto.
"Da un anno - ha spiegato - comitati e associazioni stanno
presentando una proposta alternativa centrata sulla riduzione
dei rifiuti, l'estensione del porta a porta, e nuovi piccoli
impianti per il recupero di materia dall'indifferenziato".
Decine di associazioni - è stato sottolineato - hanno
sottoscritto la proposta, insieme a diversi sindaci.
Agli impianti per fare combustibile solido secondario (Css) nel
piano della Regione, ad incenerimento e discariche i
manifestanti ribadiscono quindi il loro "no", soprattutto dopo
l'annuncio del documento umbro presentato al Governo relativo al
Piano nazionale di ripresa e resilienza.
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