"Abbiamo tante seconde
case inagibili e siamo nell'impossibilità di dare soluzione
abitative di emergenza e questo incide molto sulle presenze di
turisti. Ad agosto dello scorso anno qui c'erano circa 6mila
persone, siamo fiduciosi per l'estate in corso ma ovviamente
temiamo ripercussioni". È quanto afferma all'ANSA il sindaco di
Borbona (Rieti), il comune più vicino all'epicentro del sisma di
questa mattina, Maria Antonietta Di Gaspare. "Importanti
presenze - prosegue - le abbiamo con il 'mordi e fuggi', grazie
alle iniziative della pro loco e ai fondi della Regione. Abbiamo
il 50% delle inagibilità, nel centro storico e nel rione di
Chennittu toccano il 90%. La notte scorsa ci ha ricordato che
non è affatto finita. La paura di ciò che è già avvenuto è
forte, quindi la prima reazione per noi, ogni volta, è quella di
fuggire. Abbiamo una storia sismica secolare - prosegue il
sindaco di Borbona - ma la sequenza partita da Amatrice è stata
la più distruttiva anche dal punto di vista psicologico".
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