Vuoi potenziare la tua memoria mentre
sei alle prese con la preparazione di un esame o hai una
scadenza importante in ufficio? Il segreto è regolare il
termostato dell'impianto di riscaldamento della stanza in cui
studi o lavori. Infatti due psicologhe italiane che lavorano
all'estero, presso l'ateneo olandese di Leida, hanno scoperto
che operando alla propria temperatura preferita è possibile
migliorare le prestazioni mnemoniche. Condotto da Lorenza
Colzato e Roberta Sellaro rispettivamente di origine altoatesina
e pugliese, lo studio è stato pubblicato sulla rivista
Psychological Research. Le due ricercatrici hanno scoperto che
le persone riescono più facilmente a memorizzare informazioni
quando svolgono un compito in una stanza che è alla loro
temperatura preferita. Regolando come più ci piace la
temperatura dell'ambiente in cui siamo, spiega Colzato in
anteprima all'Ansa, si stima che memoria e produttività possono
aumentare di circa il 10%. ''Gli esseri umani sono fortemente
influenzati dal clima e dalla temperatura - spiega Colzato. I
pochi studi esistenti suggeriscono che le prestazioni cognitive
durante l'esecuzione di compiti complessi sono migliori in
ambienti freddi che in ambienti caldi''. Tuttavia Colzato e
Sellaro sono state le prime ad indagare se le performance
mnemoniche di un individuo possano essere migliorate lavorando
alla propria temperatura preferita, indipendentemente dalla
temperatura oggettiva dell'ambiente. Le psicologhe hanno
indagato questo aspetto chiedendo a dei volontari di svolgere
degli esercizi di memoria in una stanza a differenti
temperature. Le ricercatrici hanno confrontato le prestazioni di
un gruppo di partecipanti che preferiva il caldo con quelle di
un gruppo che preferiva il freddo. "Abbiamo osservato ciascun
partecipante in diverse condizioni sperimentali manipolando la
temperatura della stanza - spiega Colzato: calda (25 gradi
Celsius), fredda (15 gradi) e media (20 gradi)". Ai partecipanti
è stato chiesto di svolgere un compito che prevede la
presentazione su uno schermo di una sequenza di lettere in
rapida successione: i volontari dovevano stabilire se ciascuna
lettera fosse identica o meno alla lettera apparsa due posizioni
prima. "La prestazione delle persone testate si è rivelata
essere di gran lunga migliore quando il compito era svolto alla
loro temperatura preferita, indipendentemente da quella che era
la temperatura ambientale oggettiva", spiega Colzato. Eseguire
un compito alla temperatura preferita potrebbe quindi
contrastare la riduzione delle risorse mentali a cui tipicamente
si va incontro durante l'esecuzione di un compito molto
difficile. "Questi risultati - concludono Colzato e Sellaro -
sostengono l'idea che la temperatura possa agire come
potenziatore cognitivo: eseguire un compito alla propria
temperatura preferita può portare a un miglioramento
dell'efficienza e dalla produttività di circa il 10%".
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