E' in libreria il romanzo "Di fuga
in fuga" di Claudio Calabrese. Il libro si ispira alla
letteratura impegnata perché ha lo scopo di sollecitare il
dovere morale di operare un cambio sociale in tema di diritti
umani.
Marco Boato, politico di lungo corso, oggi presidente del
consiglio federale di Europa Verde, che ha scritto la
presentazione al romanzo, sottolinea in particolare che non si
tratta di un'opera dall'impianto ideologico, ma di un romanzo
che fa emergere letterariamente il divario grave e inaccettabile
di cittadini di serie "A", che godono della pienezza dei propri
diritti, e cittadini di serie "B", che di questi diritti non
possono godere, appunto in primo luogo del diritto fondamentale
al riconoscimento della cittadinanza, pur vivendo, studiando e
lavorando in Italia.
Il protagonista del romanzo è Rayan Biker, marocchino di 32
anni, giunto in Italia quando ne aveva quattro insieme a mamma
Halima con documenti falsi. Dopo un breve periodo di permanenza
a Roma madre e figlio si trasferiscono a Trento dove Halima
conosce Gennaro. Dalla relazione tra i due nasce Anastasia la
cui presenza mette in disparte Rayan. Anastasia è cittadina
italiana, Halima lo diventa grazie a Gennaro, mentre a Rayan non
ci pensa nessuno. Il ragazzo si sente solo e isolato, capisce di
dover contare solo sulle sue forze per raggiungere i suoi
obiettivi. Dopo tante traversie decide di farsi interprete di
tutti coloro che come lui sono italiani di fatto, ma non di
diritto.
"Di fuga in fuga" segue a "Silvius Magnago - Il Patriarca",
"Merano tra una sorpresa e l'altra" e "Bolzano nel segno dei
tempi" sempre di Claudio Calabrese pubblicati con Praxis
Edizioni negli ultimi anni.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA