A seguito di una mozione a firma di
numerosi consiglieri comunali questa mattina in via Giacomo
Matteotti, all'incrocio con via Ortigara, c'è stata la cerimonia
di scopertura di una nuova dedica sulla targa d'intitolazione
viaria a cui è stata aggiunta la dicitura "Deputato socialista,
martire della libertà - 1885/1924".Il 10 giugno di 100 anni fa,
infatti, il deputato socialista venne rapito e assassinato da
una squadra fascista dopo aver pubblicamente denunciato le
illegalità e gli abusi commessi dai fascisti per riuscire a
vincere le elezioni.
Alla presenza di numerose autorità cittadine, il direttore
del Museo storico del Trentino Giuseppe Ferrandi ha tracciato un
sentito excursus storico di Matteotti ricordandone la parabola
umana e politica oltre che i legami con il Trentino visto che la
famiglia del padre era originario della valle di Pejo. A seguire
- prima di liberare la targa viaria dalla bandiera del Comune di
Trento - la vicesindaca Elisabetta Bozzarelli ha detto: "La
storia di Matteotti parla anche all'Italia di oggi: ci mette in
guardia dal tollerare anche la minima erosione dei diritti, dal
giustificare qualsiasi violenza, dall'affidarci a un capo
presunto carismatico che avrebbe il compito di accelerare sulla
risoluzione dei problemi risparmiando sui costi della
democrazia'", ha detto Bozzarelli.
Alla cerimonia ha partecipato un folto pubblico composto da
alcune scolaresche, rappresentanze degli Alpini, dell'Anpi, dei
Carabinieri e della Croce rossa, dei sindacati oltre a tanti
cittadini comuni.
"Per chi come noi siede in un parlamento, la statura di
Matteotti e la sua dirittura nell'interpretare il ruolo di
deputato del Regno d'Italia, alzando una voce solitaria contro
il sopruso e gli esordi della dittatura fascista, rappresenta un
esempio straordinariamente importante e senza tempo. E' un
memento per tutti noi sull'importanza di difendere attivamente
la democrazia e la tolleranza", ha detto il presidente del
Consiglio provinciale, Claudio Soini.
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