Presidio unitario di Cgil e Uil del
Trentino fuori dal Palazzo del governo di Trento per chiedere la
sicurezza nei cantieri edili e garantire l'applicazione del
contratto di categoria nazionale a tutti i lavoratori.
L'iniziativa si inserisce nell'ambito della mobilitazione
nazionale seguita al crollo del cantiere a Firenze in cui hanno
perso la vita cinque operai.
"Il fatto di Firenze ha smosso le coscienze più di quanto
avvenuto in altri casi, facendo emergere in tutta evidenza come
nei cantieri spesso vi sono operai che non hanno il contratto
edile. Chiediamo che chi entra in un cantiere sia formato
adeguatamente e abbia il contratto dell'edilizia, con un badge
che permetta di capire esattamente chi entra", spiega all'ANSA
il portavoce di Fillea Cgil del Trentino, Giampaolo
Mastrogiuseppe.
Con il presidio i sindacati hanno chiesto che i delegati alla
sicurezza dei cantieri abbiano tutte le agibilità necessarie per
svolgere il loro compito, che vi sia una corretta formazione del
personale edile e una giusta applicazione contrattuale, il
divieto dei subappalti a cascata e l'esclusione del massimo
ribasso dalle gare, assieme a maggiori controlli e risorse per
gli ispettori del lavoro.
In occasione del presidio, i lavoratori trentini con
contratto metalmeccanico ed edile delle due sigle sindacali
hanno aderito allo sciopero nazionale delle ultime due ore di
ogni turno.
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