"La strada per i ciclisti appesa
alle rocce a picco sul Lago di Garda che la Provincia autonoma
di Trento ha progettato ed intende realizzare sulle falesie più
belle d'Italia, si è rivelata molto più pericolosa di quanto le
valutazioni di impatto avevano stabilito. La grande frana caduta
il 16 dicembre tra Limone e Riva del Garda dimostra in modo
ulteriore il forte azzardo, l'illogicità e l'irrazionalità
dell'idea di appendere a quelle labilissime pareti rocciose una
pesantissima struttura d'acciaio per sostenere la "pista" per i
turisti in bicicletta". Così, in una nota congiunta, le
presidenti delle sezioni di Trento, Verona e Brescia
dell'associazione Italia Nostra, Manuela Baldracchi, Marisa
Velardita e Rossana Bettinelli, assieme alla presidente
nazionale, Antonella Caroli Palladini.
"Il requisito della sicurezza della ciclovia è elemento
essenziale ed imprescindibile ai fini dell'inserimento della
stessa nel Sistema nazionale delle ciclovie turistiche, ma
soprattutto è un tema che ogni progetto deve garantire,
particolarmente se trattasi di intervento pubblico. Prima il
rispetto dei luoghi, la tutela della vita delle persone e poi le
spensierate pedalate", affermano le presidenti di sezione,
chiedendo alle amministrazioni coinvolte di rinunciare al
progetto.
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