"Io sono Laura ed Ezio". Recita
così il cartellone che circa trecento persone hanno portato
davanti al Tribunale di Trento, dove si è tenuta una
manifestazione indetta da Uniamoci Trentino a sostegno della sua
presidente, Laura Tondini, e del membro del direttivo di
Uniamoci e portavoce del sindacato Cub Ezio Casagranda.
La manifestazione è stata organizzata in occasione della
prima udienza per i tre decreti penali di condanna ricevuti da
Tondini e Casagranda, che, durante le manifestazioni "no green
pass", non avrebbero chiesto ai partecipanti di indossare le
mascherine e rispettare il distanziamento.
"Noi non siamo i no vax, siamo per la libertà vaccinale, che
è una cosa diversa dall'obbligo vaccinale. Siamo in piazza
perché non accettiamo il green pass, non accettiamo patenti per
poter girare", ha detto Ezio Casagranda, rappresentante del Cub,
che in occasione della manifestazione davanti al Tribunale ha
ricordato il giornalista Julian Assange e la lotta per la
libertà del popolo palestinese alla quale, ha detto, si ispirano
i manifestanti.
"Andremo davanti al giudice a dire che ci può condannare ma
non ci puoi fermare", ha aggiunto Casagranda, mentre i
manifestanti hanno iniziato a intonare lo slogan "La gente come
noi non molla mai". "Questo - ha detto Casagranda - è un
tentativo di intimidazione a tutti noi, a tutti quelli che hanno
avuto il coraggio di opporsi". La presenza delle persone alla
manifestazione, dice Tondini all'ANSA, rappresenta "un
sentimento di comunità, la conferma che abbiamo costruito
qualcosa di grande". "La prossima udienza - aggiunge - sarà il 5
dicembre, mentre quella successiva deve ancora essere
notificata".
Alla manifestazione, accanto a Roberto Cappelletti,
candidatosi come capolista di Democrazia sovrana e popolare di
Marco Rizzo, era presente anche il politico altoatesino Juergen
Wirth Anderlan, che con il suo partito (Jwa) ha ottenuto un 5,9%
alle elezioni provinciali. "Questa battaglia continua. Sono
stati sulla strada negli ultimi tre anni - dice all'ANSA
parlando dei manifestanti - e sono venuti anche da me quando io
e Thomas (Winnischhofer, ndr) abbiamo avuto questo processo, per
cui è logico che io sono qua. La battaglia sulla strada
continua".
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