Le associazioni dell'autotrasporto
merci Anita, Fai e Fedit, insieme a Confindustria e ad altre sue
componenti associative, presentano appello sul giudizio di
irricevibilità espresso dal Tribunale europeo in merito al
ricorso depositato dalle associazioni sulle limitazioni
unilaterali al transito stradale di mezzi pesanti imposte dal
Tirolo lungo l'asse del Brennero. Le associazioni continueranno
quindi l'azione legale avviata a livello europeo ritenendo che
sussistano i presupposti giuridici per consentire ai privati di
agire. In questo modo, si porrebbe fine alla reiterata
violazione da parte dell'Austria dei principi di libera
circolazione delle merci e sarebbe garantita una concorrenza
equa tra i confini dell'Unione. Le associazioni ritengono che
l'operato della Commissione Europea in questa vicenda sia stato
inefficace e, al tempo stesso, carente. Occorre, quindi fare
immediata chiarezza.
La questione del ricorso dei privati, su cui decide il
Tribunale europeo, va tenuta distinta da quella del ricorso di
uno Stato membro, che invece è di competenza della Corte di
giustizia. Va quindi chiarito che il pronunciamento è stato
espresso dal Tribunale e non dalla Corte. A nostro giudizio,
inoltre, la decisione del Tribunale si basa su criteri di
giurisprudenza datati, senza tener conto delle sentenze più
aggiornate da parte della Corte, che invece avrebbero accolto
analoghe richieste da parte dei privati. Senza contare che il
Tribunale non si è espresso sulla legittimità delle limitazioni.
Per questi motivi le associazioni presentano appello contro
l'ordinanza del Tribunale che non limita l'azione dello Stato
italiano di rivolgersi alla Corte di giustizia europea per
chiedere l'apertura di una procedura di infrazione nei confronti
dell'Austria.
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