Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Bimba morì dopo scontro, condannati insegnante e scuola

Bimba morì dopo scontro, condannati insegnante e scuola

Tribunale civile, 1 mln da pagare assieme alla Provincia

BOLZANO, 10 aprile 2020, 10:26

Redazione ANSA

ANSACheck

Il tribunale civile di Bolzano ha condannato al pagamento un'insegnante, l'istituto scolastico Bolzano Europa 2, e la Provincia al pagamento, in solido tra loro, di un milione di euro ai familiari di Manal Benhaddou, la bambina di 7 anni morta nel 2009 dopo aver battuto la testa durante la pausa. Lo scrive il Corriere dell'Alto Adige.
    La mattina del 29 ottobre 2009, nel cortile della scuola elementare «Martin Luther King» di Bolzano, la piccola Manal si scontrò accidentalmente con un'altra alunna, battendo violentemente il capo contro quello della compagna. Poco dopo, rientrando in classe, Manal si sentì male e vomitò. L'insegnante avvisò i genitori dicendo che la bambina stava male, ma senza far cenno allo scontro avvenuto poco prima. Riportata a casa dal padre, la bimba peggiorò vistosamente e venne trasportata in ospedale, dove fu subito operata alla testa per cercare di limitare i danni di un'emorragia cerebrale. A quel punto però era trascorso troppo tempo per salvare la bambina che infatti, nonostante l'intervento chirurgico, morì dopo alcuni giorni di coma.
    Ora la giudice Ulrike Ceresara ha riconosciuto l'insegnante, la scuola e la Provincia responsabili del decesso di Manal «per inadeguatezza del soccorso prestato e quindi per intempestivo ricovero presso l'ospedale di Bolzano». La bambina, quindi, si sarebbe potuta salvare se fosse stato subito avvisato il 118.
    L'insegnante, la scuola e la Provincia hanno annunciato ricorso.
    L'udienza d'appello si terrà in dicembre.
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza