"L'Alto Adige come heimat
di un insieme di diversità culturali può essere emblema
dell'ideale europeo". Lo ha detto a Merano il governatore
altoatesino Arno Kompatscher, davanti ai presidenti della
Repubblica di Italia ed Austria Sergio Mattarella e Alexander
Van Der Bellen, in occasione della cerimonia per i 25 anni dal
rilascio della quietanza liberatoria.
"Sono passati solo nove mesi dalla celebrazione del
settantesimo anniversario della firma dell'Accordo di Parigi a
Castel Firmiano - ha ricordato Kompatscher - e oggi, qui nel
Kursaal di Merano, celebriamo i 25 anni dal rilascio della
quietanza liberatoria. Poterlo fare alla presenza dei capi di
stato dei paesi firmatari dell'Accordo di Parigi è un grande
onore e un'attestazione dell'importanza di questo evento".
Proprio l'11 giugno del 1992 il ministro degli esteri austriaco,
Alois Mock, scomparso pochi giorni fa, consegnava
all'ambasciatore italiano a Vienna, Alessandro Quaroni, presente
in sala, la nota che di fatto chiudeva la vertenza fra Italia e
Austria riguardo alla questione altoatesina. Pochi giorni più
tardi, il 19 giugno, la quietanza liberatoria fu consegnata alle
Nazioni Unite per il via libera definitivo.
Kompatscher ha ricordato "il lungo e faticoso percorso
dell'autonomia altoatesina", ma anche i successi che hanno
portato l'Alto Adige a trasformarsi da "povera regione alpina a
terra di benessere" e a "contribuente netto per l'Italia". "Allo
Stato - ha proseguito - l'autonomia altoatesina non costa nulla.
Al contrario, tutti i servizi pubblici, sia statali che della
Regione, della Provincia o dei Comuni, vengono finanziati con il
gettito fiscale locale. Inoltre, in base all'accordo finanziario
nel frattempo garantito anche sul piano internazionale, la
Provincia versa un contributo annuale al risanamento del
bilancio statale".
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