FIRENZE - "Sia nella Cina contemporanea che nell'Italia rinascimentale si riscontra un analogo rapporto di amore-odio verso la propria tradizione". Ne è convinto Gary Xu, il curatore di 'A sud delle Montagne. Xu, che insegna linguaggi e culture asiatiche all'Università dell'Illinois, spiega che "l'arte contemporanea cinese riceve influenze sia dalla propria tradizione che da quella occidentale ormai divenuta parte integrante di essa. Da un lato i moderni linguaggi visivi servono agli artisti contemporanei cinesi per riflettere, criticare e portare avanti la tradizione cinese; dall'altro le tradizioni occidentali quando prendono forma nelle arti figurative cinesi contemporanee tendono a rafforzare quel rapporto di conflitto che già esiste verso la tradizione locale stessa". E' proprio in questo che gli artisti protagonisti della mostra seguono l'esempio del grande pittore del '600 cinese Zhu Da: "come lui utilizzò i suoi quadri come strumento per insinuare la sua critica del suo tempo, questi artisti contemporanei - sottolinea Xu - danno asilo alle forti critiche sui problemi contemporanei attraverso il loro apparente e innocuo osservare il paesaggio e le creature".
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