Continuano a crescere gli
interventi chirurgici negli ospedali della Toscana: nel 2023
sono stati 243.807. Lo certifica l'Agenzia regionale di sanità.
Raffrontati al 2022 sono cresciuti del 12,1%, del 20,2 e 38,5%
rispetto al 2021 e 2020. I numeri, spiega la Regione, eguagliano
quasi quelli il 2019, con una differenza del 2,7% da attribuire
in buona parte (68,5%) al numero minore di parti cesarei e altri
interventi legati alla gravidanza: 3.886 in meno in tutto,
conseguenza anche della denatalità diffusa in Toscana come nel
resto d'Italia.
Dopo l'ostetricia le specialità che hanno mostrato il maggior
decremento di volumi operatori sono l'ortopedia (-1,9% nel 2023
sul 2019, 1.219 interventi in meno) e l'oculistica (-9,6%, 1.092
interventi). Entrambe queste specialità effettuano grandi volumi
di attività chirurgica, anche complessa, in regime
ambulatoriale. Non ha conosciuto variazioni sostanziali
l'attività chirurgica programmata in case di cura private. Sono
cresciuti invece gli interventi chirurgici oncologici, dato, per
la Regione "da analizzare con attenzione. La Toscana ha fatto un
lavoro importante sulla prevenzione oncologica, sia dal punto di
vista dell'informazione, sia per quanto riguarda l'adesione alle
campagne di screening estendendo, come nel caso della mammella,
la fascia d'età rispetto a quelle previste a livello nazionale.
La scienza ha inoltre fatto passi avanti negli ultimi anni,
rendendo possibili interventi, come nel caso del tumore al
polmone, che fino a quattro anni fa non potevano essere fatti.
Da qui l'aumento". Nel 2023 i volumi della chirurgia oncologica
per le dodici patologie monitorate hanno superato
complessivamente i livelli erogati in tutti gli anni precedenti,
compreso il 2019 (+11,6%), con un incremento del 6,5% sul 2022.
Nel dettaglio per la patologia maligna di mammella, polmone,
prostata, utero e pancreas nel 2023 gli interventi sono
cresciuti nel numero e i tempi di attesa mediani risultano
inferiori o uguali a quelli rilevati prima della pandemia; per i
tumori al colon, retto, fegato e stomaco il numero di interventi
è invece leggermente inferiore ma pure i tempi di attesa. Per i
tumori del rene crescono notevolmente gli interventi (+21% sul
2022, +18,5% sul 2019) e i tempi mediani di attesa sono
superiori al 2019. Per i tumori del sistema nervoso centrale
(sia maligni che benigni) meno interventi e tempi di attesa
mediani in aumento.
Crescono notevolmente anche gli interventi per tumori maligni
della tiroide (+13% sul 2022, +65,1% sul 2019) e cresce il tempo
di attesa mediano. In questo caso la crescita è legata anche
all'aumento del numero di pazienti che provengono da altre
regioni: il polo di Pisa è "un riferimento a livello mondiale
per quanto riguarda il tumore alla tiroide e richiama pazienti
da tutta Italia".
Superano i volumi di erogazione rispetto agli anni precedenti
anche gli interventi programmati per la chirurgia non
oncologica. Questo avviene per tutte e dieci le tipologie (+8,8%
sul 2022, +3,7% sul 2019). I tempi di attesa mediani sono in
linea con quelli del 2019 per colecistectomia, ernia addominale,
artroscopia e aneurisma dell'aorta addominale ed inferiori per
protesi d'anca, di ginocchio e isterectomia. Sono superiori per
gli interventi su tiroide, prostata e valvuloplastica.
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