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'Scegli il rispetto', campagna contro la violenza ai sanitari

'Scegli il rispetto', campagna contro la violenza ai sanitari

Video-spot della Regione Toscana per sensibilizzare i cittadini

FIRENZE, 08 maggio 2024, 11:02

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

'Scegli il rispetto: non aggredire chi si prende cura di te' è lo slogan della campagna di sensibilizzazione contro le aggressioni al personale sanitario lanciata dalla Regione Toscana per promuovere una cultura contro ogni forma di violenza nei confronti dei lavoratori della sanità. L'iniziativa prevede la diffusione di materiale con il claim 'Scegli il rispetto', tra cui un video-spot per sensibilizzare i cittadini al rispetto degli operatori sanitari.
    Le aggressioni e gli atti di violenza nei confronti del personale sanitario è un fenomeno in crescita negli ultimi anni: oltre a deteriorare le condizioni di lavoro e la qualità della sicurezza delle cure, risulta un rischio lavorativo da contrastare con specifiche misure di prevenzione. Per questo motivo, la Regione Toscana ha messo in campo un sistema per facilitare e incoraggiare il personale a segnalare episodi subiti e misure per ridurre o eliminare i rischi, analizzare le segnalazioni e individuare le azioni preventive e protettive. Un Osservatorio regionale svolge attività di monitoraggio delle segnalazioni di violenza, predispone un documento contenente linee di indirizzo alle Aziende sanitarie in merito alle azioni di prevenzione e attiva iniziative di formazione e aggiornamento rivolte al management e agli operatori delle strutture del Sistema sanitario regionale. L'Osservatorio regionale ha anche attivato un monitoraggio trimestrale degli episodi di violenza al fine di avere piena contezza del fenomeno, distinguendo tra aggressioni verbali e aggressioni fisiche. Nel 2023 sono stati registrati complessivamente 2356 casi: 1769 aggressioni verbali, 478 fisiche e 109 contro la proprietà. Le vittime maggiori delle violenze sono gli infermieri, con percentuali che variano da Azienda ad Azienda ma che oscillano tra il 42,86% e il 74,36%. Le aggressioni registrate avvengono per lo più da parte dei pazienti ma pure di parenti o conoscenti.
   

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