Da mercoledì 16 a domenica 20 marzo
al Teatro Metastasio di Prato debutta in prima nazionale Giorni
felici di Samuel Beckett, uno spettacolo di Massimiliano Civica,
interpretato da Monica Demuru e Roberto Abbiati su traduzione di
Carlo Fruttero, prodotto dal Teatro Metastasio di Prato. Le
scene dello spettacolo sono di Roberto Abbiati, i costumi di
Daniela Salernitano, le luci di Gianni Staropoli.
"In Giorni felici - spiega Civica - una donna è sepolta
dentro un monticello di sabbia, prima fino al busto, poi fino al
collo. Suo marito vive in una cavità del cumolo di sabbia, alle
spalle della moglie. Lo spettacolo inizia, la donna si sveglia
al suono di un campanello, sorride e dice: 'Un altro giorno
divino'. E affronta una nuova giornata, provando a cavarsela e
ad essere felice, come facciamo tutti. Quel monticello di sabbia
è il colpo di genio di Beckett: una volta accettate le sue
'assurde' premesse (che una donna viva in un deserto bloccata
dentro un cumolo di sabbia con accanto un marito a mobilità
ridotta), ci troviamo davanti a un testo realista, ad una
situazione e a un rapporto tra i personaggi improntati ad una
assoluta 'banale' quotidianità". "L''assurdo' di Beckett -
prosegue - è nella montagnola, nella scelta della situazione
fisica iniziale, non nei personaggi o in quello che si dicono. E
la montagnola, per me, non è una metafora, ma un 'corrispettivo
oggettivo' di uno stato dell'anima e di una sensazione in cui ci
sentiamo immersi". Se la donna "non fosse sepolta in quel
monticello di sabbia, Giorni felici potrebbe benissimo essere
una commedia all'italiana sulla vita di coppia. Con quel
monticello di sabbia Beckett permette agli spettatori di
scorgere l'assurdità della commedia dei nostri giorni felici:
disperatamente bisognosi dell'incontro con un 'tu', siamo però
incapaci di aprirci al dialogo, e perciò lo 'recitiamo
monologando'".
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