Circa 300 i giovani identificati
dalle forze dell'ordine tra i partecipanti al rave party
sull'Alpe di Poti, sopra Arezzo, andato avanti per circa 20 ore
prima dello sgombero, dalla sera del 31 dicembre al pomeriggio
di Capodanno. I 300 dovranno rispondere, oltre che della
violazione alle norme anti Covid, di occupazione di suolo
pubblico e invasione di terreni ed edifici. I provvedimenti sono
in corso di verifica.
Il luogo scelto per il rave è il vecchio stabilimento
dell'acqua Fontemura con il terreno circostante. L'area è
interessata da un fallimento. Il curatore fallimentare deve
decidere se presentare denuncia.
Il rave party è terminato intorno alle 17 dell'1 gennaio e i
partecipanti che erano rimasti - il picco massimo secondo le
forze dell'ordine è stato di 500 persone provenienti da tutta
Italia - hanno lasciato la zona venendo identificati dalle forze
dell'ordine che hanno presidiato l'Alpe di Poti subito fin dalla
sera del 31 dicembre.
Il sindaco di Arezzo Alessandro Ghinelli si è complimentato
con le forze dell'ordine e con il prefetto Maddalena De Luca
definendo "impeccabile" l'operazione. Sul posto ora restano
tanti rifiuti da portare via e smaltire.
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