"Confermiamo di aver
ricevuto comunicazione del pignoramento dei nostri conti
correnti bancari da parte del commissario della Lucchini". Così
all'ANSA Sai Benikene, ceo di Aferpi. L'atto, è "legato a
pretese penali da pochi giorni unilateralmente pretese dal
commissario" per l'interruzione dell'attività produttiva e "non
confermate da alcun doveroso accertamento giudiziale", anzi "da
noi opposte". Ciò è "indice della volontà di rendere difficili
nei prossimi mesi i nostri pagamenti di stipendi e fornitori".
"Si tratta di un atto non legato a nostri inadempimenti o
mancanze nei confronti di banche o terzi". Per il ceo di Aferpi
il pignoramento richiesto dal commissario Piero Nardi è "un
significativo indice della volontà di rendere difficili nei
prossimi mesi i pagamenti di stipendi e fornitori con l'evidente
intento di sostenere l'insolvenza di Aferpi. Queste tecniche si
commentano da sole", conclude Aferpi, confidando che "lo stesso
ministro intervenga nell'ambito di quanto da lui auspicato".
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