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I volti dei bimbi ostaggio, quei sorrisi spenti da Hamas

I volti dei bimbi ostaggio, quei sorrisi spenti da Hamas

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27 ottobre 2023, 09:26

dell'inviata Laurence Figà-Talamanca

Il più piccolo ha appena nove mesi, gli occhioni grandi e le guanciotte rosa. Kfir Bibas è il più giovane ostaggio nelle mani di Hamas, rapito con il fratellino Ariel, che di anni ne ha solo 4 e nella foto gioca con le bolle di sapone. Sequestrati insieme alla mamma Shiri e al papà Yarden dal kibbutz di Nir Oz, la speranza che la famigliola sia tenuta insieme nella prigionia è probabilmente l'unica consolazione. Il governo israeliano ha diffuso le foto con i volti e le storie di 28 bambini e ragazzi fino ai 17 anni, sequestrati dai terroristi quella mattina del 7 ottobre che ha spazzato via la loro infanzia, l'innocenza, i sogni. Ormai da tre settimane quei sorrisi di una vita precedente sono virali sui social, diffusi dalle loro famiglie perché non vengano dimenticati, tappezzano i muri delle strade di Tel Aviv, le panchine, le cabine della corrente elettrica, le vetrine dei negozi.

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Da qualche giorno sono comparsi anche su orsacchiotti bendati e macchiati di sangue nella centrale piazza Dina Dizengoff, dove subito dopo la mattanza è sorto un memoriale spontaneo con candele, fiori e bandiere con la Stella di David in omaggio alle vittime. I loro cari fanno di tutto perché non si spengano i riflettori sugli ostaggi, e il mondo faccia pressione perché vengano rilasciati, mentre l'angoscia cresce di ora ora, soprattutto dopo l'annuncio di Hamas - tutto da verificare - che i raid israeliani sulla Striscia di Gaza abbiano ucciso anche 50 ostaggi. Aviv Asher, due anni e mezzo e un cerchietto di petali rosa, e Raz, 4 anni e mezzo, sono state portate via a bordo di un pickup con la madre Doron. Papà Yoni le ha riconosciute in uno dei video di Hamas e ha capito che erano a Gaza solo con la geolocalizzazione del telefono della moglie. Anche i fratellini Uria, 4 anni e mezzo, Yuval di 8 e Ofri di 10 sono stati rapiti con mamma Hagar: il papà Avichai Brodtz non si dà pace.

Poi ancora c'è la foto di Ella Eliakim, 8 anni e un vestitino da principessa, con la sorella Dafna, di 15. Il padre Noam è stato brutalmente ucciso dai miliziani che hanno filmato la sua esecuzione per la loro sadica propaganda. Tal, 9 anni, Gal di 11, e la sorella Agam Goldstein - che fissa l'obiettivo con un filo di trucco e uno sguardo di sfida tipico dei suoi 17 anni - sono spariti dal kibbutz di Kfar Aza, uno dei più martoriati dalla ferocia di Hamas. C'è Sahar Kalderon, di 16 anni, con il fratellino Erez che proprio oggi ne compie 12. Quindi Yahel Shoham, tre anni e una cascata di riccioli biondi, e il sorriso sdentato della sorella Naveh, 8 anni. Ehitan Yahalomi, 12 anni, posa orgoglioso con il suo gatto sulle spalle. La mamma e le sorelle sono riuscite a scappare, il papà è stato ferito e non ancora ritrovato. Infine c'è Ruth Peretz, 14 anni, immortalata sulla sedia a rotelle per una distrofia muscolare: era andata con papà Eric al Supernova Festival di Reim, la festa nel deserto finita nel sangue con 270 ragazzi morti. Il padre è stato ucciso sul posto, la malattia non ha impedito a Hamas di rapire anche lei.

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