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Davigo: "Capita che gli imputati si suicidino. Dispiace, perdi una fonte"

Davigo: "Capita che gli imputati si suicidino. Dispiace, perdi una fonte"

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14 dicembre 2023, 15:58

Redazione ANSA

"Cinismo giudiziario". Così il professor Ennio Amodio, uno degli avvocati in prima linea durante la stagione di Mani Pulite, ha commentato la frase dell'ex pm Piercamillo Davigo, il quale, intervistato da Fedez nel podcast Muschio Selvaggio sui suicidi eccellenti di persone coinvolte in inchieste giudiziarie, come quello di Raul Gardini durante Mani Pulite, ha affermato che "bisogna aver chiare le cose, le conseguenze dei delitti ricadono su quelli che li commettono, non su coloro che li scoprono e li reprimono". Aggiungendo poi: "certo che dispiace… Prima di tutto, se uno decide di suicidarsi lo perdi come fonte di informazioni".

"Si potrebbe parlare di cinismo giudiziario - ha ripetuto Amodio, in merito alle parole di Davigo - per indicare il pensiero di magistrati che si considerano come robot, esseri senza cuore e senza sentimenti, che giudicano gli imputati non come esseri umani ma come figure astratte che vengono desunte dalle norme del codice e non da ciò che accade nella realtà". Per il legale "le vicende di Mani Pulite ci hanno insegnato che quando la giustizia procede come una macchina infernale che prescinde dal sentire degli imputati, il processo diventa semplicemente uno strumento di repressione e non, invece, come è nella Costituzione, un mezzo che serve ad applicare la pena giusta o a garantire l'assoluzione". Inoltre, "è molto significativo - ha aggiunto l'avvocato - che nelle norme costituzionali si vietino comportamenti vessatori nei confronti degli inquisiti e si sottolinei come la pena serve, non ad eliminare dal consorzio sociale coloro che hanno sbagliato, ma a riportarli all'interno della società con la rieducazione".

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