Il futuro della Ferrari e quello di
Fernando Alonso. Più che la sfida tutta Mercedes per il titolo
tra Rosberg e Hamilton, a tenere banco in vista del Gran Premio
di Formula 1 a Singapore è il nuovo corso a Maranello a pochi
giorni dallo storico addio di Luca di Montezemolo e dopo le
ennesime voci sul conto del pilota del Cavallino, messo dagli
ultimi rumors del paddock al centro di un clamoroso scambio di
sedili tra lui e il campione del mondo della Red Bull Sebastian
Vettel. Un passaggio di volanti respinto al mittente dallo
spagnolo che ha giudicato senza senso tutte le indiscrezioni
circolate. E a far discutere, nel giorno delle interviste al
Marina Bay Circuit, è anche il divieto di dare alcune
comunicazioni via radio tra pilota e box durante la gara.
Dal Gp di Singapore la Federazione automobilistica
internazionale ha imposto di limitare le comunicazioni
consentite dal muretto alle monoposto per evitare che "le
performance dei piloti possano essere alterate da quanto viene
loro comunicato dai team". Restano i messaggi sulla sicurezza;
stop a quelli sulle prestazioni degli avversari e contenenti
indicazioni su alcuni settaggi dell'auto. "Sinceramente non
credo farà una grande differenza - ha assicurato il ferrarista
Alonso - Non penso avrà un impatto particolare sulla gara vera e
propria ma anche nell'approccio al lavoro del weekend. Ad ogni
modo, in Ferrari non abbiamo mai utilizzato la radio per
comunicazioni legate alle prestazioni in pista. La usiamo per
mantenere sotto controllo le temperature o per parlare del
traffico e della strategia. Non posso dire se il divieto
potrebbe incidere diversamente sulle abitudini di altri team.
Penso che con la nuova regola sulla radio accadrà qualcosa di
simile. È come se ci fosse un allenatore di calcio o basket che
non può parlare ai propri giocatori. Alla fin fine, però, è
l'atleta che calcia o lancia la palla. Il nostro stile non
cambierà, non è che non sapremo più come affrontare un
circuito". Invece che lasciarselo scivolare addosso, come
sarebbe nel suo stile, lo spagnolo ha poi deciso di discutere le
ragioni dietro l'ennesima voce a proposito del suo futuro: "È un
peccato, perché non aiuta la Ferrari che è invece la ragione per
la quale tutti noi siamo qui. Quello della Ferrari è un marchio
molto più grande di qualsiasi individuo o anche della Formula 1
in generale. Ho un enorme rispetto per la Ferrari e cerco di
mantenere un buon clima tra i ragazzi del team, in modo da avere
una squadra unita. È ciò di cui abbiamo bisogno ed è quello che
la gente si aspetta da noi. Per questo non capisco quale sia il
senso di queste voci che arrivano dall'Italia".
Sul tema-radio ha detto la sua anche l'altro ferrarista Kimi
Raikkonen, diventato famoso per aver detto al proprio ingegnere
di pista, ormai due anni fa, quando guidava per la Lotus di
lasciarlo da solo perché sapeva quello che stava facendo: "Per
quanto mi riguarda non parliamo molto alla radio quando non ci
sono dei problemi - ha detto il finlandese - Potrebbe essere più
complesso se ci fossero dei problemi sulla vettura e ci fossero
da fare delle operazioni per riuscire a concludere la corsa.
Potrebbe essere più difficile, ma è pur sempre parte del gioco".
Raikkonen è intervenuto infine sulle dimissioni di Montezemolo
alla Ferrari: ''Il tempo dirà come sarà il futuro, le cose
cambiano e di solito i cambiamenti accadono per avere dei
risultati migliori''.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA