"Non possono esserci
condanne senza finestre di speranza", "pensiamo ai nostri
fratelli e alle nostre sorelle carcerati" perché "trovino
attraverso quella finestra di speranza una via d'uscita per una
vita migliore". Lo ha detto il Papa nell'udienza generale
proseguendo le catechesi su San Giuseppe. "Oggi voglio ricordare
in modo particolare i nostri fratelli e le nostre sorelle che
sono in carcere. È giusto che chi ha sbagliato paghi per il
proprio errore, ma è altrettanto più giusto che chi ha sbagliato
possa redimersi dal proprio errore". "Ci fa bene allora
specchiarci nella paternità di Giuseppe e domandarci - ha
proseguito Papa Francesco - se permettiamo al Signore di amarci
con la sua tenerezza, trasformando ognuno di noi in uomini e
donne capaci di amare così. Senza questa 'rivoluzione della
tenerezza' - e ci vuole una 'rivoluzione della tenerezza' -
rischiamo di rimanere imprigionati in una giustizia che non
permette di rialzarsi facilmente e che confonde la redenzione
con la punizione".
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