Un appuntamento davanti alle carceri
italiane domani per lanciare un appello contro i suicidi in
cella. I garanti territoriali italiani delle persone private
della libertà personale scandiranno ad alta voce i nomi dei 31
suicidi avvenuti nel 2024 e delle morti per altre cause, come
malattia, overdose, omicidio e cause da accertare, oltre i nomi
degli agenti penitenziari che si sono tolti la vita. Oggi ad
annunciare l'iniziativa sono stati Stefano Anastasìa, garante
delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà
personale del Lazio e Valentina Calderone, garante di Roma
davanti al carcere di Regina Coeli, a Roma.
"In 32 anni sono morti suicidi 1.754 detenuti - spiega
Valentina Calderone - Negli stessi anni per malattia, overdose,
omicidio, cause da accertare ne sono morti 2.912. Il totale è un
numero impressionante, si parla di 4.686 persone detenute
morte".
"Iniziamo una campagna di sensibilizzazione che andrà avanti
fino a che non ci saranno risposte - spiega Anastasìa - Non
possiamo permetterci di avere questi livelli di sovraffollamento
in estate. Qui a Regina Coeli, per fare un esempio, ci sono
1.151 detenuti per 628 posti, il doppio. In Italia a fronte di
48.000 posti nelle carceri ci sono 61.000 detenuti".
All'appello che verrà lanciato domani hanno aderito tutti i
garanti italiani.
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