/ricerca/ansait/search.shtml?tag=
Mostra meno

Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Ralli, era festa quando mio padre fischiava per le scale

Ralli, era festa quando mio padre fischiava per le scale

L'attrice ottantottenne vince il Nastro d'argento alla carriera

ROMA, 20 giugno 2023, 14:23

Redazione ANSA

ANSACheck

© ANSA/EPA

© ANSA/EPA
© ANSA/EPA

"Quando sentivo mio padre fischiare per le scale di casa, io e mia madre ci guardavamo e capivamo che aveva vinto alle corse dei cavalli. Allora si preparavano i pomodori al riso e si andava da Orlando, una trattoria dove si potevano portare i cibi propri". Così Giovanna Ralli, 88 anni, fresca del Nastro d'argento alla carriera, racconta all'ANSA un pezzo della sua infanzia a Testaccio. "Mio padre - continua l'attrice -, che lavorava in un forno vicino Piazza Fiume, aveva il vizio del gioco e perdeva quasi sempre. In quel caso non fischiava, ma tornava a casa dicendo: "Il mio cavallo non è arrivato per una testa". "Sono cresciuta sotto i bombardamenti - aggiunge presa dai ricordi - e a dieci anni ero già una donna.
    Mi ricordo la guerra, me la ricordo bene, come se fosse ieri. Mi ricordo quando i fascisti andavano a prelevare i ragazzi nei loro appartamenti".
    Cos'è per lei questo Nastro d'argento? "Il fatto che sia alla carriera mi riporta indietro nel tempo, a quando mi alzavo alle quattro di mattina per andare a Cinecittà a fare la figurante.
    Poi nel 1950 arrivò Luci del varietà (di Alberto Lattuada e Federico Fellini, in cui una sconosciuta Ralli è una ballerina in coppia con un'altrettanto sconosciuta Sofia Loren, ndr) e poi ancora Villa Borghese di Gianni Franciolini, film in sei episodi, che ebbe un successo enorme e mi fece capire che dovevo continuare questa carriera e che dunque dovevo studiare. Chiamai così in casa una professoressa per istruirmi un po'. A quel tempo tutti facevano a gara nel regalarmi dei libri, da Roberto Rossellini a Scarpelli".
    Il personaggio più amato? "Elide Catenacci di C'eravamo tanto amati di Ettore Scola. È il carattere che mi ricorda più me stessa, era una donna che, proprio come me, non sapeva se mettere l'acca prima o dopo la o". E il film? "Bellissima, con una straordinaria Anna Magnani che era, tra l'altro, una mia grande amica".
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza