La ministra del lavoro britannica,
Amber Rudd, si è dimessa dal governo e dal Partito conservatore,
mettendo in ulteriore difficoltà il premier Boris Johnson,
contestato dall'opposizione e nel suo stesso partito sul tema
della Brexit. Nella lettera di dimissioni Rudd, citata dalla Bbc
online, ha affermato di non ritenere più che "il principale
obiettivo" di Johnson sia lasciare la Ue con un accordo e ha
definito l'espulsione di 21 parlamentari Tory avvenuta martedì
come "un attacco alla decenza e alla democrazia".
I 21 ribelli conservatori erano stati espulsi dal gruppo
parlamentare Tory ai Comuni dopo che avevano votato insieme
all'opposizione contro la linea di Johnson e in favore di un
rinvio oltre il 31 ottobre dell'uscita del Regno dalla Ue per
scongiurare un divorzio no deal. Un rinvio che il premier
continua a bollare come una potenziale "resa", proclamando di
essere pronto a qualunque sfida pur di non sottoscriverne la
richiesta a Bruxelles al prossimo Consiglio europeo (17-18
ottobre).
Riproduzione riservata © Copyright ANSA