Nel breve ma intenso periodo degli
anni dell'adolescenza e della formazione, tra il 1802 e 1804,
Gioachino Rossini visse a Lugo di Romagna, città natale di suo
padre, dove studiò sul clavicembalo del canonico e suo
insegnante Giuseppe Malerbi. Lo strumento, del quale non si
sapeva più niente dal 1904, è stato recentemente rintracciato in
una collezione privata americana dal clavicembalista e direttore
bolognese Matteo Messori insieme alla studiosa polacca Anna
Katarzyna Zareba.
Sulla vicenda è stato pubblicato un articolo sull'ultimo
numero della rivista scientifica della società tedesca Rossini
(Deutsche Rossini Geselllschaft), La Gazzetta. Nell'ultima
lettera, inviata il 18 ottobre 1868 all'amico Luigi Grisostomo
Ferrucci, Rossini scriveva: "Niuna cosa potea essermi più
gradita che il parlarmi del gravicembalo o spinetta esistente
ognora presso il tuo cugino Malerbi. Saprai che nella mia
adolescenza mi esercitavo quotidianamente su quel barbaro
istrumento!".
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