La violenza e il saccheggio della
natura; la tecnologia imperante che ha stravolto le nostre vite;
la religione e il fanatismo tra senso del sacro e del profano;
la disperazione della condizione umana. Raccontando un Medioevo
immaginifico, che è meno lontano di quanto possa sembrare,
popolato di uomini e di bestie poste quasi sullo stesso piano,
Vinicio Capossela con il suo amore per il grottesco e per il
racconto popolare posa il suo sguardo sull'attualità nel nuovo
album, Ballate per uomini e bestie, in uscita il 17 maggio (La
Cùpa/Warner Music).
"E' un cantico per le creature - racconta il cantautore - e
in quanto tale è compassionevole, è un andare oltre il sé, per
accorgersi che ci sono anche altre creature oltre gli uomini. Un
disco molto caritatevole, ma per esserlo bisogna guardare con
onestà alla propria condizione e vederla nella sua nudità.
Vedere quanto l'uomo è incapace di applicare la buona novella".
Nell'album, anticipato da Il Povero Cristo, 14 brani in forma di
ballata.
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