Intervenire sul Daspo, sia prevedendo
termini di efficacia più severi che introducendo l'obbligo e non
più la facoltà di imporre al destinatario di presentarsi agli
uffici di pubblica sicurezza nel corso delle manifestazioni
sportive; valutare l'introduzione di misure, come strutture sul
modello inglese, che consentano di trattenere temporaneamente
soggetti in stato di fermo all'interno dello stadio. Sono alcune
delle misure che l'Antimafia propone nella relazione su Mafia e
sport approvata oggi. "Il calcio, come ogni corpo, non è
abbastanza sano da ritenersi immune dalle mafie, è un mondo
ricco di soldi e di possibilità di creare consenso", ha detto la
presidente dell'Antimafia Rosy Bindi rispondendo ai giornalisti.
"Per molti anni il fenomeno è stato sottovalutato", ha aggiunto
il presidente del Comitato mafia e sport, Marco Di Lello Pd.
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