"Le prossime elezioni politiche si
presentano come un test molto rilevante e - avverte il Centro
studi di Confindustria - disegnano per il Paese una biforcazione
tra il proseguire il lungo cammino delle riforme o non far nulla
(che, in termini relativi, vuol dire arretrare), se non proprio
tornare indietro". "Instabililità politica e misure demagogiche
per motivi di consenso" nel medio-lungo termine abbassano il
"potenziale di crescita": in Italia spiegano "le origini antiche
del male di lenta crescita" e sono un "rischio" per la prossima
legislatura.
Il Centro studi di Confindustria, all'appuntamento con le
previsioni macroeconomiche di dicembre, "conferma la crescita
del Pil Italiano all'1,5% nel 2017 e la rialza all'1,5% nel 2018
(la precedente stima era del +1,3%)". Dagli economisti di via
dell'Astronomia anche la prima stima sulla crescita attesa per
il 2019: "Stima +1,2%".
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