L'ex consigliere per la
sicurezza nazionale Usa Mike Flynn, mentre era ancora tra i
collaboratori di Trump durante la campagna elettorale,
incontrò alti dirigenti del governo turco e discusse l'ipotesi
di portare in Turchia, senza estradizione legale, Fethullah
Gulen, l'imam residente in Usa che secondo Ankara avrebbe
orchestrato il fallito colpo di stato del luglio scorso. Lo ha
rivelato al Wall Street Journal James Woolsey, direttore della
Cia sotto Bill Clinton, divenuto poi collaboratore della
campagna di Trump. L'idea, ha raccontato Wollsey, era "una
iniziativa coperta nel cuore della notte per portare via questa
persona", ma non sarebbero stati discussi piani specifici né è
dato sapere chi lanciò la proposta. All'incontro, svoltosi in un
hotel di Manhattan il 19 settembre scorso, parteciparono anche
il ministro degli esteri turco Mevlut Cavusoglu e Berat
Albayrak, genero del presidente Recep Tayyip Erdogan. Un
portavoce di Flynn ha negato che si sia discusso di alcunché di
illegale.
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