"L'Europa ritrova
speranza nella solidarietà, che è anche il più efficace antidoto
ai moderni populismi". Lo ha detto il Papa ai leader d'Europa
sottolineando che "i populismi fioriscono dall'egoismo, che
chiude in un cerchio ristretto e soffocante e che non consente
di superare la limitatezza dei propri pensieri e 'guardare
oltre'. Occorre ricominciare a pensare in modo europeo" e "alla
politica spetta tale leadership ideale, che eviti di far leva
sulle emozioni per guadagnare consenso".
Se nell'Europa delle origini si voleva "veder cadere i segni
di una forzata inimicizia, ora si discute di come lasciare fuori
i 'pericoli' del nostro tempo: a partire dalla lunga colonna di
donne, uomini e bambini, in fuga da guerra e povertà, che
chiedono solo la possibilità di un avvenire per sé e per i
propri cari". "Il nostro tempo è dominato dal concetto di
crisi", economica, della famiglia, delle istituzioni, dei
migranti, "tante crisi, che celano la paura e lo smarrimento
dell'uomo contemporaneo".
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